i consigli della nostra Logopedista

come organizzare i compiti per l’estate

Che ne dite di qualche suggerimento della nostra logopedista per i compiti per l’estate?

Salve a tutti, sono Irene Maestri e sono una logopedista. Lavoro nell’ambito dell’età evolutiva, adulta e involutiva, e oggi vorrei parlarvi dei terribili fantomatici compiti per l’estate.

Ormai è un mesetto che siamo giunti al termine di questo strano anno scolastico…

Quindi è ora di riprendere in mano i libri e iniziare a organizzarsi!

Siamo tutti consapevoli che sia stato un anno complesso e che i nostri figli (e anche noi) abbiano attraversato momenti di confusione e difficoltà nella gestione e comprensione di “cosa fare”, “come fare” e  “cosa provare emotivamente”.

Le vacanze scolastiche, però, sono iniziate e, come sempre, i ragazzi hanno poca voglia di fare i compiti, soprattutto ora che finalmente possono incontrare gli amici ed uscire all’aria aperta…

quindi io direi di lasciarli un po’ liberi da impegni scolastici e continuare ad apprendere sperimentando e con il sorriso!

 

Che ne dite di qualche suggerimento per questa estate?

  • Concordare con i figli quando iniziare i famosi compiti delle vacanze (la pausa ad esso è stata più che meritata)
  • non usare computer, tablet, cellulari per più tempo possibile: i ragazzi hanno bisogno di disintossicarsi e di giocare, chiacchierare con le persone “in presenza” e di usare libri, quaderni e penne per fare i compiti.
  • Fate un planning giornaliero, facendo infatti un planning dei compiti più a lungo termine si rischia di non riuscire a portarlo a compimento. Molto meglio formularlo e adattarlo di giorno in giorno, mantenendo però dei punti fermi.
  • Stabilite il planning insieme a vostro figlio: l’organizzazione del tempo da dedicare ai compiti è un’ottima occasione per insegnare ai bambini a gestire al meglio il loro tempo. Scegliere insieme a “loro” i momenti migliori da dedicare durante la giornata ai compiti, li renderà più autonomi e motivati nel farli, in quanto non vivranno il planning come un’imposizione, bensì come un patto da rispettare.
  • Organizzate in anticipo ciò che farete insieme al termine del compito: se vostro figlio ha rispettato l’impegno preso con voi e con i compiti, dimostrando autonomia, senso dell’organizzazione e lealtà, è importante scegliere sempre un rinforzo positivo, tenendo presente che la ricompensa va data in base all’impegno, non in base all’esecuzione: non ha importanza se il bambino non è riuscito a svolgere senza errori il riassunto o il problema di matematica; la cosa positiva è che ha mantenuto un impegno preso con voi rispettando il planning di studio.
  • Fate pochi esercizi, ma per ogni argomento, piuttosto che dedicare tutto il tempo ad una sola materia. Può essere più stimolante per un bambino fare poco di tante materie diverse, in modo da poter mantenere viva e più a lungo la concentrazione e la motivazione.
  • Per uno studio funzionale, dopo aver studiato un nuovo argomento non completate subito tutti gli esercizi a esso relativi: fatene alcuni, poi passate al nuovo argomento, fate pochi esercizi anche di questo e così via, fino a quando non avrete esaurito tutti gli argomenti scelti per quella giornata. A quel punto, tornate indietro e ricominciate dagli esercizi che vi mancano, e di nuovo fino alla fine. Seguendo questo metodo “a strati” opererete un ripasso continuo e consoliderete le nuove nozioni.
  • Alla base di tutto, ricordiamoci che è essenziale alimentare la motivazione, ricercare sempre il senso e l’utilità di quello che si studia. Per farlo date qualche compito di realtà: motivate i vostri figli a fare i compiti cercando di applicarli alla realtà. Ad esempio, state studiando le frazioni? Provate a dare loro questo problema: “La vacanza che abbiamo fatto è costata 1000 euro a persona e abbiamo dovuto dare 2/5 della cifra totale in acconto all’agenzia di viaggi prima di partire. A quanto corrisponde?”. Dimostrerete ai bambini che anche nella vita quotidiana servono le frazioni!
  • Incentivate lo studio con i compagni! Si sentiranno così più motivati e manterranno così vivo il contatto umano e lo scambio con i coetanei.
  • Non fate fare i compiti per punizione: non si sentirà mai motivato a fare i compiti se glielo imponete per punizione.
  • Non imponete un numero di pagine al giorno da completare: gli esercizi possono avere difficoltà diverse e il tempo da dedicargli va sempre definito in base alla capacità di attenzione del bambino.  
  • Una volta stabilito il planning in accordo con il figlio, attenzione a rispettarlo voi adulti per primi! Come spesso ci capita di ripetere l’esempio dell’adulto vale più di mille parole!
  • stimolare i nostri figli a risolvere un compito in un modo e poi in un altro, per vedere come riesce meglio e per individuare così il proprio metodo di studio. Da ogni difficoltà possono nascere nuove opportunità e questa situazione può insegnarci ad essere resilienti. La resilienza è una grande capacità di cui solo l’uomo è dotato, un’arma di salvezza in momenti storici e sociali particolarmente critici. Non lasciamoci travolgere dagli eventi.

  

A fine giornata, poi, è importante che, magari mentre si cena, con la televisione spenta, si faccia il punto della giornata, esplicitando se si sono rispettati gli impegni giornalieri presi, provando a capire il motivo per il quale magari qualcosa non si è riusciti a svolgerlo e, soprattutto, per dare voce alle emozioni provate durante la giornata.

 

Spero di avervi dato dei suggerimenti utili e degli spunti di riflessione, nel caso aveste piacere di un confronto, potete tranquillamente contattarmi attraverso lo Studio Orange.